Rinnovo del Consiglio Direttivo AIAT

Rinnovo del Consiglio Direttivo AIAT

12.10.2011


Il 12 novembre alle ore 13.00 nella sala Diotallevi 2 ad Ecomondo - Rimini, si terranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo AIAT che rimmarrà in carica il triennio 2012-2014.

Le candidature pervenute sono 11:

Paolo Boitani
Alessandro de Carli
Annamaria De Sanctis
Roberta Gadia
Mario Grosso
Giuseppe Mancini
Adriano Murachelli
Marianna Panico
Angelo Pasotto
Emanuele Regalini
Iury Zucchi 

E' possibile scaricare i Curricula dei candidati.Di seguito le lettere di motivazioni.

Motivazioni

Paolo Boitani

Tre anni fa, mi sono candidato con questa motivazione: "È questo un momento importante nella storia di AIAT: la possibilità di aggregare i più volenterosi ingegneri ambientali italiani in un unico soggetto che li possa rappresentare anche a livello internazionale è un'occasione a mio avviso da non perdere. Le potenzialità di questo nuovo soggetto sono notevoli: il virtuosismo che si verrebbe a creare dalla sola aggregazione delle esistenti realtà locali farebbe da volano a nuove iscrizioni e nuove adesioni di aziende sostenitrici. Il CD che si va ad eleggere assumerebbe dunque una funzione anche "costituente", con le modifiche che dovrebbe proporre all'assemblea dei soci su statuto e regolamenti vari. È un percorso che inizia oggi e che potrebbe terminare tra 3 anni con l'elezione di un CD che non sia più vincolato a logiche geografiche, ma che sia effettiva espressione di un programma condiviso dalla maggioranza dei soci italiani. A questo percorso mi propongo di partecipare."

Ritengo che quanto prospettato allora si sia in parte avverato e in parte debba ancora arrivare. Non nascondo le crescenti difficoltà nel conciliare vita professionale, familiare e associativa. Per questo, ho rimesso la mia disponibilità di candidatura nelle mani del Presidente AIAT, in rappresentanza di tutto il CD, con l'indicazione che se la mia candidatura ostacolasse quella di una persona maggiormente "disponibile", non avrei difficoltà a farmi da parte, per il bene di AIAT, senza per questo negare per il futuro lo stesso impegno, semplicemente come "aiattivo".
 

Alessandro de Carli

Perché candidarmi per il quinto mandato del consiglio direttivo di AIAT?
Dopo tanti anni ho ancora voglia di impegnarmi nell'associazione, nel farla progredire per fornire un servizio migliore ai soci. Ho contribuito a traghettare AIAT da un insieme di realtà locali ad un'unica entità nazionale, ma siano ancora all'inizio del percorso. Penso che si debba continuare ad offrire una ottima offerta formativa, rafforzare il legame con il mondo del lavoro attraverso i soci sostenitori, far sentire di più la nostra voce di ingegneri ambientali in questo Paese dove l'ambiente è ancora visto solo
come "un ulteriore costo".
Tuttavia non voglio dimenticare i legami sociali che AIAT mi ha permesso di mantenere negli anni. Un'associazione è in primo luogo costituita da persone, che si confrontano.
Ecco perché ho deciso di candidarmi di nuovo per il consiglio direttivo di AIAT.

Annamaria De Sanctis


La mia esperienza di associazionismo risale alla metà degli anni novanta quando sono stata socio attivo di Legambiente (sezione di Somma Vesuviana), nonchè responsbile di campi di volontariato; ho proseguito poi con ASIAT, Associazione degli Studenti di Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio dell'Università degli Studi di Napoli "Federico II". Durante gli anni del mio Dottorato di Ricerca sono stata membro e poi Segretaio dello IAHR - Student Chapter di Napoli (International Association of Hydraulic Engineering and Research). Negli stessi anni sono stata parte integrante del processo di trasformazione dell'AIAT Salerno-Avellino in quella che è poi diventata AIAT Campania, di cui sono stata socio fondatore (2005. Già membro del primo Consiglio Direttivo, da febbraio 2007 ho rivestito la carica di Presidente fino al 2009. In quanto presidente di AIAT Campania ho partecipato con entusiasmo fin dall'inizio al passaggio dell'AIAT da livello locale a livello nazionale, contribuendo alla costituzione dell'associazione nazionale con nuove idee e con una salda fiducia nella bontà di questa operazione.
AIAT in Italia ormai rappresenta un punto di riferimento per gli Ingegneri per l' Ambiente e il Territorio avendo inglobato alcune realtà locali. Bisogna, però, potenziare il ruolo sociale e politico della figura dell'ingegnere ambientale che, in un territorio devastato per cause naturali e non come il nostro, deve rappresentare il principale punto di riferimento da parte delle istituzioni per il risanamento e la riqualificazione dell'ambiente.
Da luglio 2009 ad oggi mi occupo attivamente della STR Campania e dal novembre 2010 sono entrata a far parte del Consiglio Direttivo di AIAT ampliando così le mie attività e responsabilità all'interno dell'associazione. Mi sono battuta per il riconoscimento della figura dell'ingegnere per l'ambiente e territorio che era stata esclusa dalla partecipazione al concorso indetto dal comune di Napoli nel 2010.
Tra le mie attività c'è anche la partecipazione ai bandi di concorso; ad esempio di recente il progetto presentato al Ministero dell'Ambiente sulla promozione di attività in materia di educazione ambientale, che mi ha visto lavorare in prima persona sia per l'organizzazione che per la stesura della proposta, è stato recentemente finanziato dal suddetto Ministero. In questi anni sempre per sostenere e promuovere fattivamente la figura dell'ingegnere per l'ambiente e il territorio ho sempre interagito sia con l'università che con l'Ordine degli Ingegneri.
Con la mia candidatura vorrei continuare l'importante lavoro di sostenere con una serie di attività la pubblicità a questa figura professionale. In questi momenti di crisi economica l'ambiente potrebbe essere sacrificato rispetto ad altre necessità ed è per questo che è necessario più che mai rafforzare la presenza numerica e di contenuto degli ingegneri ambiente e territorio.
Come consigliere vorrei adoperarmi ad aumentare le iscrizioni e a fare tutte quelle attività che mettano in risalto la figura degli ingegneri ambientali. In coerenza con la "vision"-concezione che ho e attraverso le varie attività spero che con queste elezioni possa continuare con lo stesso operato per seguire gli obiettivi suddetti.
Inoltre, l'iscrizione di AIAT all'EFAEP ha portato ad un'apertura verso l'Europa e a tal proposito ritengo di poter mettere a disposizione, per il perseguimento degli obiettivi sociali, la mia ottima capacità di interagire in ambiente internazionale grazie anche alla mia esperienza professionale negli USA. Ho infatti lavorato alcuni anni presso il dipartimeto di Ingegneria ambientale della University of Cincinnati (OH, USA), dove mi sono trovata ad interfacciarmi direttamente con Ingegneri ambientali provenienti non solo dall'Europa ma da ogni parte del mondo. Tra l'altro, sono anche stata vice-presidente dell'associazione UC-PDFA dove ho potuto rappresentare l'Università in convegni nazionali della NPA (National Post-doc Association). Credo quindi che la mia esperienza internazionale e le qualifiche professionali possano contribuire ampiamente alla crescita dell' Associazione AIAT.

Roberta Gadia

Rileggendo in questi giorni con un po' di calma gli scopi dell'Associazione riportati nello statuto:
- Promuovere e tutelare la figura dell'ingegnere ambientale
- Promuovere iniziative e stabilire relazioni per la crescita culturale e professionale dei soci
- Promuovere convegni e eventi che favoriscano lo scambio di idee ed esperienze
- Costituire un collegamento tra il mondo del lavoro e il mondo universitario
- Ricercare la collaborazione con altre realtà associative, aziendali, pubbliche e private per migliorare la qualità dell'ambiente e del territorio
- Offrire supporto scientifico e operativo agli enti interessati al miglioramento dei propri metodi di gestione delle interazioni con l'ambiente

rivivo lo stesso entusiasmo che mi ha animato in questi ultimi anni nell'intraprendere diverse iniziative volte ad approfondire questioni tecniche di carattere ambientale, collaborando all'organizzazione di manifestazioni convegneristiche (ad esempio Aquaria - Verona, Hydrica - Padova) e di giornate formative sul territorio con l'intento di avviare un confronto con gli operatori del settore e di sensibilizzare la comunità.
Condivido gli intenti dell'Associazione e mi sto impegnando a contribuire attivamente alla loro concretizzazione dal 2006, quando con altri colleghi laureati presso l'Ateneo Patavino, abbiamo dato vita ad AIAT- Padova, dopo essere venuti a conoscenza di realtà analoghe esistenti in altre Università italiane.
Oggi, forte anche dell'esperienza di delegato della STR Veneto, sono convinta che AIAT possegga delle grandi potenzialità per continuare a crescere in modo capillare sul territorio, facendo rete con i colleghi di altre regioni e potenziando la proprio visibilità su tutto il territorio nazionale attraverso una rappresentanza che sia in grado di promuoverla in modo efficace anche a livello locale. 

Mario Grosso

Sono socio fondatore di AIAT, dove ho ricoperto diverse cariche a partire dal 1999. Ultima la Presidenza del Comitato Scientifico, organo atto ad avallare i contenuti tecnico-scientifici delle iniziative proposte.
Ho da sempre seguito anche le attivita' internazionali, anche nel ruolo di Segretario Generale ENEP, conclusosi proprio in questi giorni.
Mi rendo nuovamente disponibile a supportare la crescita dell'Associazione, ponendomi, tra gli altri, l'obiettivo di raggiungere una distribuzione territoriale piu' omogenea della base associativa nazionale.
 

Giuseppe Mancini

Dopo avere valutato attentamente l'opportunità di una mia candidatura, anche stimolato da alcune manifestazioni di apprezzamento di alcuni di voi e di tanti ingegneri ambientali siciliani che ho avuto l'onore di rappresentare come primo presidente della omonima associazione regionale, ho deciso di mettermi a disposizione per questo eventuale incarico anche nello spirito di una rotazione di servizio che possa vedere tutti, a turno, impegnati per l'interesse comune.

Entrando ora nel merito del dibattito sul percorso futuro e sugli aspetti di maggiore interesse dell'Associazione che il Consiglio Direttivo potrà affrontare nel suo operato, vi propongo alcune mie riflessioni.
Nella mia convinzione, AIAT ha sempre rappresentato uno strumento tra i più efficaci e rappresentativi a disposizione degli Ingegneri Ambientali Italiani per rafforzare l'identità culturale della nostra Figura continuamente minacciata dalle incursioni ambientali "opportuniste" di altri figure del mondo delle professioni (ingegneri civili e non solo, biologi, chimici, geologi, agronomi). E' vero che l'ambiente è di per sé interdisciplinare, ma proprio in questo risiede la specificità dell'Ingegnere Ambientale che dobbiamo difendere: una necessaria figura di sintesi, in grado di comunicare, comprendere e farsi interprete delle numerose esigenze che dalle diverse componenti vengono sempre più espresse, con l'indispensabile approccio olistico nell'affrontare problemi complessi come quelli ambientali e della difesa del territorio.
Per fare questo non solo a parole è a mio avviso necessario:
- far sentire nelle diverse sedi universitarie, le "fabbriche" di ingegneri ambientali, la nostra presenza e forza culturale, soprattutto in quelle dove siamo un po' isolati (anche ad esempio dagli Ordini professionali), supportandoci a vicenda come gruppo e per il gruppo;
- ampliare le esperienze, a mio avviso molto positive, maturate con l'"avviamento" delle realtà regionali (le STR), coinvolgendo regioni che fino ad oggi sono state a guardare specie quelle che hanno delle importanti realtà universitarie "produttive" di potenziali soci;
- Aumentare la partecipazione (e non parlo di quella squisitamente numerica) delle realtà territoriali esistenti, alcune ancora troppo sottodimensionate rispetto al potenziale, riconoscendo il loro ruolo e soprattutto fornendo un segnale di fiducia nel loro operato che possa garantire, a cascata, anche una maggiore rappresentatività sul territorio. Per questo motivo ho proposto all'attuale CD di ri-valutare l'opportunità ad oggi manifestata di ridurre ulteriormente il numero dei componenti che renderebbe ancora più difficile una rappresentatività anche solo di quelle esistenti
- agganciarsi maggiormente e saldamente anche alle esperienze estere dove l'Ingegneria Ambientale è ben consolidata e riconosciuta con progressiva internazionalizzazione della nostra organizzazione gestionale e del nostro ruolo culturale;
- Favorire lo scambio di conoscenze, di contenuti, di risorse e di strumenti tra gli associati con un meccanismo di supporto e solidarietà circolare che può spaziare dal contenuto tecnico scientifico alla banale possibilità di supporto logistico in occasione di un viaggio o visita in altra regione di un collega;
- Coordinare i percorsi dell'associazione individuando forme partecipative e decisionali le più ampie e trasparenti possibile, cercando di ottimizzare tempi e costi anche attraverso gli ormai consolidati strumenti telematici.

Ho come detto riflettuto a lungo sull'opportunità di aggiungere ai miei impegni una possibile partecipazione al Consiglio Direttivo. Questo perché ritengo, avendo fatto ormai 7 anni di vita da "Aiattivo" per la mia regione (il mio CV lo testimonia), che partecipare alla sua gestione, non significhi un ruolo evidente solo sul sito web. Significa tanto tempo dedicato, tante email a cui rispondere, tante persone da ascoltare, tanta stanchezza, sicuramente diverse rinunce nel proprio lavoro o nel proprio tempo libero. Ma proprio per l'esperienza fatta e soprattutto per la quantità di energia che ancora riesco a devolvere a questa che è evidentemente una passione, ritengo di potere raggiungere, a consuntivo, cioè alla fine del mandato, il necessario grado di apprezzamento dagli altri componenti e dalla nostra comunità aiattiva.

Adriano Murachelli

"Sin dalla laurea ho seguito con interesse le attività dell'associazione alle quali, non appena rientrato da una prima esperienza professionale all'estero, ho iniziato a prender parte in maniera attiva dapprima come responsabile del GdL Acqua e Territorio e, con un coinvolgimento crescente, arrivando a rivestire il ruolo di vice presidente nell'ultimo triennio.
L'aver assistito da vicino alla crescita dell'associazione mi ha sempre più convinto della validità degli obbiettivi perseguiti e della necessità della collaborazione attiva di tutti coloro che ne condividano impegno e passione. In particolare, le attività svolte negli ultimi anni hanno visto la crescita e l'affermazione della nostra associazione sia a livello nazionale che a livello internazionale.
Intendo continuare a fornire il mio contributo all'associazione mettendo a disposizione sia tempo ed energie, sia le competenze che derivano dalla mia attuale carica associativa e dalla mia attività di progettista e consulente nel settore della difesa del suolo.
Spero, quindi, di poter far parte del prossimo Consiglio Direttivo in modo da ottimizzare il coinvolgimento e l'efficacia delle attività svolte per AIAT.

Marianna Panico

"fin dal 1996 mi sono impegnata nella promozione la figura professionale dell'ingegnere ambientale nell'ambito della facoltà di Ingegneria di Napoli Federico II, nel 1997 fondo insieme ad altri l'ASIAT (Associazione Studenti di Ingegneri Ambiente e Territorio) di cui sono stata presidente fino alla conclusione del mio corso di studi, pertanto condivido pienamente l'obiettivo di promuovere e sostenere la figura dell'ingegnere ambientale italiano sul mercato della professione, conosco le problematiche inerenti all'affermazione della nostra figura professionale nonché le difficoltà che incontra nell'esercizio del proprio lavoro e mi candido con lo spirito di contribuire sinergicamente alla tutela dell'ingegnere ambientale e alla crescita dell'associazione AIAT". 

Angelo Pasotto

La realtà veneta, più che per l'esiguo ruolo di seconda realtà dopo quella milanese,
si sta distinguendo per la continuità di proposte di buon livello qualitativo all'interno di eventi di grande visibilità nel nostro settore. Nell'eventualità vi saranno gli spazi ritengo debba avere adeguata rappresentatività all'interno del Consiglio Direttivo. Da qui la mia candidatura, Ad abundantiam, non in concorrenza con quella di Roberta, che sosterrò.

Emanuele Regalini

La mia esperienza in AIAT risale alle origini e, seppur con sempre meno tempo lasciato libero dalla vita familiare e professionale, mi piacerebbe poter continuare a dare il mio contributo allo sviluppo della nostra Associazione ancora per un triennio.

Sono molto soddisfatto di quanto siamo riusciti ad ottenere in questi anni, ma credo che ancora molto si possa fare per consentire ad AIAT di dischiudere completamente i propri potenziali sia per promuovere/tutelare la nostra figura professionale sia per fornire opportunità sempre nuove ai singoli associati.
Il compito di AIAT non è facile, perchè la nostra non è una categoria di professionisti facile da rappresentare, tutelare e promuovere: molto diversificati sono i percorsi di studio attivati nei diversi atenei, i possibili percorsi professionali, le tematiche di interesse e i contesti geografici nei quali si opera ed è di conseguenza arduo svolgere un'attività associativa che risulti sempre proficua e interessante per tutti. Ritengo tuttavia che proprio in queste molte diversità possa stare la ricchezza della nostra associazione che, facilitando i contatti e gli scambi di informazioni tra i soci, rende disponibili a tutti grandi opportunità di aggiornamento e di crescita professioniale.

La composizione del Consiglio Direttivo non può evidentemente riflettere al suo interno tutta questa varietà e il mio auspicio è quindi che esso possa essere una struttura sempre più snella ed efficiente, supportata da una squadra invece sempre più ampia di soci attivi e di comitati che possano sia svolgere compiti operativi sia presentare al CD le istanze dei diversi gruppi di associati. L'esperienza di questi anni mi spinge anche a ritenere che quanto maggiore sarà il coinvolgimento diretto delle donne, tanto migliori potranno essere i risultati conseguiti.
Ritengo da ultimo che saranno principalmente due le chiavi di successo per il nostro futuro e per entrambe il ruolo dei soci attivi sarà imprescindibile:
- la capacità di AIAT di essere efficacemente presente su tutto il territorio nazionale con un'immagine e con un'offerta di servizi sempre più omogenee e coordinate;
- l'abilità di interpretare e soddisfare le richieste del mercato, al fine di poter differenziare le fonti di introiti economici, erogando servizi commerciali anche a enti e aziende.

Iury Zucchi

In considerazione dell'esperienza maturata nel campo della docenza e, in particolare, nel settore Formazione del sodalizio, comunico la mia candidatura a membro del CD dell'Associazione al fine di supportare AIAT nelle prossime attività organizzazione e gestione di attività formative professionali.








   Curriculum Vitae Candidati 2012-2014.zip

Fonte: AIAT